Febo della Torre – L’agguerrita indifferenza del geco

17,00  15,30 

 

Narrativa

Disponibile

Categoria:

Descrizione

Formato: cm 15×21
Pagine: 232
Rilegatura a filo di refe
ISBN: 9788898422890
(2023)

 

 

Ci vuole talento per descrivere in poche parole, e nel rumore di due singoli spari, la curva decisiva che ti allontana da quello che eri, per trasformarti in qualcuno che non sai più qualificare, un estraneo da te stesso; e che forse solo l’amore, quello dei sedici anni riverberato nel presente, riuscirà a salvare.
Martin il santo, il segugio; Šapa la sua dannazione, la chimera che gli vien sottratta e che solo un rito permette di richiamare nel recinto della vendetta simbolica, a chiudere un cerchio; illudendo il protagonista che finisca lì… mentre con l’occhiolino lo scrittore ti fa capire che no, non finisce, non finirà mai, e che ciò che è stato ancora sarà, e ancora, ancora, finchè la morte verrà a sigillare quegli occhi ed allora, forse, godrai di un sorriso, se avrai saputo lasciare un segno, una discendenza, una lacrima.
L’apparenza unitaria della storia non è che la dissimulazione della sua ineluttabile frammentarietà. Ogni episodio – al di là della lunghezza, diluita o succinta, non cambia nulla – è autoportante, e narra di volta in volta la storia di un amore, di un atto di eroismo civile, di un’inconfessabile bruttura.

(Dalla Prefazione di Andrea Comisso)

 

«Da quando Marzia era entrata nella mia vita e aveva preso a dormire con me, non c’era più verso di passare notti tribolate. Le notti delle quali lamentarsi, quelle da maledire perché ti alzi più stanco di quando sei andato a dormire e durante le quali fumi fino a finire le sigarette e poi dai fuoco a qualsiasi cosa possa darti la sensazione di essere fumabile. Tristissimo: questa felicità, in fondo, mi rendeva tristissimo.»

Martin Skobec è un professore, un soldato o un assassino? Per scoprirlo egli compie un viaggio tra irrisolti incubi e incontri sconvolgenti, confrontandosi con quel passato che permea il suo presente. Quando il destino lo pone davanti al bivio, offrendogli da una parte il riscatto – la vendetta – e dall’altra la prospettiva tangibile dell’amore e di una vita normale, Martin saprà far sua l’agguerrita indifferenza del geco per affrontare questa scelta?

 

Febo Ulderico della Torre di Valsássina è nato a Trieste nel 1967. Nonostante i pronostici infausti della professoressa di italiano, che ne preconizzava il prolungato soggiorno nelle patrie galere, egli ha inspiegabilmente ottenuto il Diploma magistrale, la Laurea in giurisprudenza e un Dottorato di ricerca internazionale in Sociologia del diritto. Ha inoltre collaborato con Università italiane ed estere e pubblicato saggi scientifici su riviste e periodici. Appassionato sostenitore dell’Umanità dell’Uomo, ha fatto dello studio dei flussi migratori la sua principale attività. Nel sangue ha i paesaggi del Carso, dei Balcani e, soprattutto, del Salento, da dove arriva il geco. Ritiene la Vita una cosa serissima e proprio per questo rifugge la tentazione di prenderla – e prendersi – troppo sul serio. Abituato a resistere, si oppone con determinazione a coloro che pretendono di avere la verità in tasca oppure che le cose siano o bianche o nere. Ama la Vita e adora viaggiare in sella alla sua due cilindri, incontrare persone e percorrere strade sconosciute.